OK della UE al fondo volontario per Banca Tercas
Il percorso di salvataggio di Banca Tercas e di Banca Caripe da parte del Gruppo Banca Popolare di Bari segna un’altra tappa importante, a seguito dell’adozione, in data odierna, dell’attesa decisione negativa della Commissione Europea sull’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi del 2014 e la corrispondente definizione del nuovo intervento di sostegno da parte del FITD.
Tale decisione, nel sancire l’incompatibilità dell’intervento del FITD con la normativa europea in tema di concorrenza, impone a Banca Tercas di restituire al Fondo Interbancario l’ammontare del sostegno a suo tempo ricevuto a copertura delle perdite accertate dalla gestione commissariale. L’intervento del Fondo si era affiancato a quello della Banca Popolare di Bari, intervenuta con un aumento di capitale di oltre 330 milioni di euro nel salvataggio di Banca Tercas, commissariata con la controllata Banca Caripe.
Allo scopo di tenere indenne Banca Tercas dalle conseguenze del provvedimento della Commissione UE, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha costituito uno schema volontario di intervento, separato e autonomo rispetto a quello obbligatorio posto a tutela dei depositi. Allo schema volontario ha aderito la quasi totalità del sistema bancario italiano, rappresentante oltre il 98% del totale dei depositi protetti.
Attraverso lo schema volontario, il FITD effettuerà nelle prossime settimane un nuovo intervento a favore di Banca Tercas, realizzando una sostanziale corrispondenza di effetti rispetto all’intervento originario, pur nella diversità dello schema giuridico.
A seguito della ridefinizione dell’intervento, il Gruppo Banca Popolare di Bari continuerà nell’opera di risanamento e di rilancio di Banca Tercas, già avviata, che ha visto realizzare investimenti ed azioni strategiche mirate a riprendere l’ordinaria operatività e che hanno permesso il ritorno al ruolo di banca del territorio attraverso il sostegno ad imprese e famiglie.